Il sistema PSICOM è stato sviluppatp a partire dagli anni ‘70, quando nel mondo si cercava di sostituire l’Educazione Fisica con la psicomotricità e con altri sistemi che attribuivano competenze diverse al termine “MOVIMENTO”.
In quegli anni, infatti, grazie all’analisi di autori russi e francesi, ho capito che il linguaggio simbolico e analogico, associati a sistemi mnesici, rappresentavano la chiave per trasformazioni importanti nel mondo dell’Educazione Fisica.
Da allora ho elaborato vari modelli, che furono poi pubblicati in diversi periodici, come “Sequential Moving”, “Sillabario Motorio”, “Alfabeto del Movimento” e “Metodo analogico simbolico”, tentativi che ho sempre considerato fondamentali e differenti per ciò che riguarda la maniera comune di intendere l’educazione motoria. Lontani dalle correnti di pensiero di quegli anni, questi tentativi credo non siano stati apprezzati nella giusta misura.
Verso la fine del ventesimo secolo ho deciso di riprendere i miei studi sui processi mnesici e i linguaggi simbolici e analogici, approfondendo attentamente lo studio sui circuiti di apprendimento e di risposta legati a varie caratteristiche strutturali del cervello umano.
Allo stesso tempo, gli studi scientifici (attraverso le neuroscienze) hanno cominciato a riconoscere il movimento come fondamento dello sviluppo cognitivo dalla nascita fino agli 11 anni di età. Il re-incontro con il mio amico, il Prof. Quique Edelstein, ha facilitato una prima strutturazione di alcune metodologie, accumulate e pubblicate in Argentina come “Sistema SELL mini volley”.
Il risultato di nuovi studi assieme alla collaborazione del Prof. Massimo Sciuto hanno portato all’elaborazione delle 8 metodologie Psicom, che utilizzano il movimento per sviluppare unità educative modulari, i cui contenuti, servendosi del movimento, tengono conto anche del modello delle 8 intelligenze di Gardner.
Dette unità si distinguono dall’insegnamento curricolare, che possiede un fondamento percettivo, e offrono al bambino le basi per “saper farlo da solo”, oltre a permettergli di sviluppare correlazioni fondamentali tra la propria intelligenza e altre possibilità della sua mente, in un contesto socio-pedagogico molto più qualificato.